Curvy e shorts?

Più vivo negli UK e più mi piace viverci! Certo, per certe cose pratiche, tipo la guida a sinistra e le unità di misura secondo me dovrebbero un tantino adeguarsi al resto del mondo (provate a fare un dolce con le loro unità di misura o meglio di volume… once, pietre, tazze, cucchiaini da thé). Indubbiamente su altri punti, hanno un’apertura mentale che va oltre l’immaginazione… e sono giunta a questa conclusione osservando l’andamento della moda di quest’estate (che ormai volge al termine) e precisamente l’uso degli shorts.

Nel Regno Unito, gli shorts più trendy in questa stagione sono stati sicuramente più vicini agli hot pants (quelli cortissimi) rispetto ai vecchi e classici bermuda (a volte troppo yacht club). Quello che mi ha fatto riflettere sull’apertura mentale dei britannici è stato il vedere questo capo d’abbigliamento indossato con disinvoltura da tutte le conformazioni fisiche (stecchi, magrissime, plus size con conformazione a pera, mela, fragola, ecc).  E sono stata ancora più sorpresa nel trovarli molto facilmente sia nelle grandi distribuzioni che nei negozi in taglie plus size, in tutti i moldelli, tessuti e fantasie. Personalmente io non li indosserei perchè non mi ci trovo ma forse ragiono con la visione distorta di una persona che è cresciuta in una società in cui bello è uguale a magro! Si fa tanto parlare in Italia della “rivoluzione curvy” che non posso che sostenere per molteplici motivi, anche se per certi versi ritengo sia superflua (dovrebbe essere normale trovare tutte le taglie dei capi di tenzenza o originali, ecc) e in alcuni casi dannosa. Dannosa perchè… ad esempio, io del mio peso ho fatto una malattia, e più se ne parlava più aggravavo il mio stato, secondo voi il tanto parlare e sostenere la curvy revolution può avere degli effetti negativi su chi si “ammala” per la propria forma fisica? E’ un argomento su cui sono molto sensibile e mi farebbe piacere avere i vostri pareri.

Da Edimburgo è tutto. Alla prossima.

Vale VH