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Infedeltà e pandemia: tradire ai tempi del Covid

Confinati dentro casa, sconfinati in amore

La crisi socio-sanitaria dovuta al Covid-19 ha modificato radicalmente le nostre abitudini, portandoci a rivalutare alcuni comportamenti e facendoci riscoprire, per certi versi, il piacere delle piccole cose.

Durante il lockdown abbiamo dovuto fare i conti con una libertà limitata, anzi, drasticamente ridotta al minimo, in cui uscire per andare a fare la spesa era l’unico momento in cui sgranchirsi le gambe e prendere una boccata d’aria fresca.

Ma i dati dimostrano che altri hanno trovato modi alternativi per “uscire”, telematicamente e digitalmente e, addirittura, stringere amicizie che hanno segnato la fine di molte relazioni amorose.

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Nuova pandemia, vecchie motivazioni

Il confinamento forzato, però, ci ha costretto anche a fare i conti con i nostri sentimenti: ansia, frustrazione, noia e, soprattutto, amore, sono stati gli stati d’animo più condivisi durante la quarantena e ne sono testimoni i social network.

Questi infatti sono diventati i diari di bordo di una popolazione alle prese con un evento al di fuori del normale, una popolazione del tutto impreparata a quanto accaduto.

Ebbene, l’amore e le relazioni sembra che siano stati gli aspetti della vita più colpiti dal lockdown. Se da una parte si era costretti a restare in casa senza poter vedere la propria dolce metà, dall’altra si “usciva” sulle app di dating e sui social network tradizionali. I siti di incontri, infatti, hanno registrato un boom di iscrizioni e molti hanno trovato soluzione alla noia e conforto emotivo in relazioni, nate proprio durante l’isolamento.

Ma cosa spinge le persone a un tradimento e, soprattutto, cosa spinge le persone a cogliere questa opportunità? Alcuni siti web, come subito.news, hanno analizzato la questione riportando il parere di psicologi esperti.

Questi indicano che le principali motivazioni che spingono a un tradimento sono la noia, la frustrazione per una situazione che ormai si è consolidata in maniera negativa, l’abitudine che non lascia più spazio alla spontaneità e alla sorpresa, difficoltà economiche, mancanza di stima nei confronti del partner e incompatibilità caratteriali.

La pandemia, stando alle statistiche, non ha fatto altro che amplificare alcune di queste situazioni a tal punto che, il soggetto di tali emozioni, ha visto nel lockdown e nella lontananza forzata un’opportunità per sfogarsi.

Niente di straordinario, ma senza dubbio oggi è molto più facile tradire perché gli stimoli arrivano ovunque e cedervi, anche solo attraverso un like, può innescare un effetto a catena irreversibile.

Il rovescio della medaglia

Il paradosso del tradimento “agile” è che, come è semplice iniziare una relazione extra con qualcuno che, almeno inizialmente, non è vicino a te, è altrettanto semplice lasciare tracce di questo percorso.

Infatti, se un tempo era più difficile tradire perché bisognava a tutti gli effetti incontrare l’altra persona, era però anche più difficile lasciare traccia di questa infedeltà. Tra le tracce più comuni abbiamo il rossetto sulla camicia, oppure il profumo intenso su un vestito, o ancora il caro vecchio smascheramento in flagrante.

Adesso, un tradimento viene scoperto a causa di chat non eliminate, foto compromettenti inviate sulle chat o tramite social network e, in alcuni casi, anche via email. È facile dimenticarsi di cancellare le tracce, se queste tracce sono sparse ovunque come le banali notifiche sul telefono. Insomma, quel che è certo è che la pandemia ha spezzato anche molti cuori.

 

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