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L’ecobonus e il sismabonus per favorire la ripresa

Il difficile periodo da cui stiamo uscendo ha comunque lasciato degli strascichi importanti. L’emergenza ci ha visti chiusi in casa per diversi mesi al fine di contenere la curva del contagio. Molte attività si sono dovute fermare, fatte salve quelle riguardanti servizi fondamentali come quelli in ambito medico o sanitario o quelli per l’approvvigionamento di beni di prima necessità. Tutto questo ovviamente ha causato un rallentamento nell’economia Nazionale. Per favorire e promuovere la ripartenza si è deciso di incentivare la ristrutturazione delle abitazioni: a tal fine il governo ha introdotto, con il così detto decreto Rilancio, un super bonus con aliquota al 110 per cento.

Si tratta del sismabonus e dell’ecobonus, che in realtà sono un rafforzamento di provvedimenti già in essere che consentono di effettuare interventi volti alla riqualificazione energetica e antisismica con notevoli agevolazioni.

L’ecobonus

Per quanto riguarda l’ecobonus, è stata estesa la possibilità di accedere a questi vantaggi anche per le seconde case, mentre sono escluse dalla possibilità di ottenere questi vantaggi le case signorili e i castelli che rientrano in determinate categorie. In ogni caso, l’accesso all’ecobonus è limitato a sole due unità immobiliari.

Altri utilizzi dell’ecobonus e il sismabonus

L’ecobonus 110% potrà essere utilizzato anche per gli interventi di demolizione e ricostruzione, oltre che per la coibentazione del tetto e gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica. Se i suddetti interventi invece hanno come obiettivo quello della messa in sicurezza contro i fenomeni sismici, il Governo ha previsto il sismabonus, sempre al 110%.

Quali sono i tetti di spesa

Al cambiare della tipologia di edifici, vengono di conseguenza modificati anche i tetti di spesa previsti: si tratta di 50.000 euro per gli edifici unifamiliari, 40.000 euro per i condomini fino a otto unità familiari e 30.000 euro per le strutture più grandi.

Per quanto riguarda gli impianti di climatizzazione, è stato previsto un tetto di spesa di 20.000 euro (moltiplicato per il numero di unità immobiliari) per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti centrali a condensazione. Quando il numero delle unità immobiliari supera otto, il tetto di spesa è di 15.000 euro.

Se sei interessato a sfruttare i benefici dell’ecobonus o del sismabonus e vuoi saperne di più, leggi l’articolo completo.

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