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NBA e moda: il look dei campioni ormai è un business

Negli Stati Uniti i giocatori di basket sono dei veri e propri divi, idealizzati dai ragazzi di ogni generazione. Non solo perché il basket è tra gli sport più seguiti in America ma anche perché i protagonisti della NBA sono icone di stile e moda, il cui look viene imitato da tutti i fan. D’altronde NBA e moda sono sempre andate a braccetto, con i brand più famosi dello stile che letteralmente vestono un giocatore piuttosto che un altro. Non parliamo delle divise delle squadre, o per lo meno non solo, ma anche e soprattutto lo stile personale di ciascun cestista che non perde occasione per mettere in mostra il proprio look. Joel Embiid, LeBron James, Steph Curry, Kevin Durant, Kawhi Leonard, tutti fenomeni della lega di basket più famosa del mondo che però vogliono portare in scena il proprio outfit, con capi esclusivi, accessori al limite del kitch ma tanto amati dai fan. Non solo quindi campioni sul campo che portano a cercare la vittoria le proprie squadre di appartenenza. Per il 2024, infatti, secondo i numeri delle scommesse sul campionato di NBA nulla è dato per scontato ma i pronostici danno Bucks, Celtics e Nuggets sul podio delle favorite in una stagione che si preannuncia avvincente, da seguire senza perdersi neanche una partita. Con i protagonisti che entrano in campo in un outfit sempre cool che detta la moda dei giovani.

Stile e brand

Soprattutto negli Stati Uniti la comunità black riversa negli oggetti indossati un significato. Ancor più nella cultura rap e hip hop, un medaglione, un ciondolo, un bracciale, una catena sono simboli di un popolo, magari di una protesta sociale o di messaggio anche politico. Che però diventano automaticamente un oggetto esclusivamente di moda da commercializzare.

E infatti i brand più prestigiosi al mondo entrano a gamba tesa in questo contesto facendo accordi con i giocatori e replicando per il pubblico gli accessori che indossano i giocatori. E per quanto riguarda l’abbigliamento ormai diventa tutto una questione di partnership. Le case di alta moda fanno a gara per vestire i giocatori del massimo campionato americano che in questo modo diventano delle pubblicità viventi, con stili unici, glamour ed esclusivi. I giocatori oggi, infatti, non mancano neanche un appuntamento pubblico, un red carpet, una sfilata, uno show.

E quando si mischiano tra il pubblico sono sempre super riconoscibili. Diversa è la storia, invece, del brand che “veste” l’NBA. Non parliamo del look personale dei giocatori ma dell’outfit ufficiale delle squadre. Questa scelta infatti è piuttosto recente. Fino agli anni ’80 e ’90 ogni giocatore poteva vestirsi come preferiva ma nel 2005 è accaduto l’impensabile, con il “Malice at the Palace”, la più grande rissa che l’NBA avesse mai visto. Un deprecabile episodio durante la gara tra gli Indiana Pacers e i Detroit Pistons, che ha incluso tifosi, giocatori, staff e forze dell’ordine con la conseguenza di multe e sospensioni record. E con l’imposizione di un dress code tendente al business casual, vietando abiti ed elementi che richiamassero l’hip-hop e il gangsta rap come medaglioni, orecchini, cappelli, collane. Negli anni la morsa di questa regola si è allentata e tutto diventa stile, con Adidas, Nike e tanti altri brand che si sono occupati negli anni del look della lega NBA.

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