facebooktwitterinstagramtelegram-planepinterest

Sugo pronto: storia di un prodotto molto amato

La cucina italiana oltre a essere molto conosciuta in tutto il mondo, è anche molto apprezzata poiché particolarmente caratterizzata da fantasia e varietà. Le creazioni culinarie italiane sono ricche di gustosi piatti di pasta coniugata con verdure, ortaggi, legumi e tantissimi ingredienti riconducibili alle più radicate tradizioni locali. Ma oltre a questo si trovano anche abbinamenti con innumerevoli varietà di carni o pesce o formaggi, che creano ricordi sensoriali indelebili per i palati di tutti. È ovvio che per dedicarsi alla cucina, soprattutto se di qualità, è richiesto spesso molto tempo e impegno, che, purtroppo, non sempre si ha a disposizione. Cosa fare in questi casi? Occorre rinunciare alla buona cucina e abbandonarsi al frettoloso panino? Assolutamente no, oggi è possibile coniugare gusto e qualità anche con pochissimo tempo a disposizione e farlo è semplicissimo, basta affidarsi alla scelta di prodotti già pronti ma di grande qualità, come i sughi pronti Tigullio.

Quando nasce il “sugo pronto”

L’idea del “sugo pronto” è frutto della storia culinaria più recente, perché risale agli anni ‘60. Proprio in quegli anni, infatti, nasceva il primo sugo pronto che ha conosciuto la produzione industriale: si trattava di un ragù, che ha incontrato l’approvazione dei consumatori, anche di coloro che, legati alla tradizione, arricciavano il naso davanti all’idea un prodotto già pronto fra gli articoli alimentari presenti sugli scaffali dei supermercati. Da allora il mercato si è aperto enormemente a questa tipologia di prodotto, creandone numerose varianti. Tra sughi e pesti, anche abbinamenti insoliti, dall’alta cucina a quella più tradizione, sono arrivati nelle case degli italiani, permettendo di assaggiare preparazioni poco conosciute o particolari.

Sughi pronti preparati in casa

La realizzazione dei sughi pronti, tuttavia, non è una cosa nuova, perché affonda le sue radici nelle antiche tradizioni familiari che prevedevano la preparazione di riserve alimentari, realizzate stagionalmente e poi consumate alla bisogna durante i diversi periodi dell’anno.

Il sugo di pomodoro è sicuramente il più diffuso fra le conserve casalinghe e prevede una preparazione molto semplice. La particolarità della conserva, infatti, non risiede nella preparazione del sugo, ma nella fase successiva. È, infatti, dopo aver preparato il sugo nel modo in cui si preferisce, una volta cotto passato, che si procede a conservarlo in barattoli precedentemente sterilizzati. I vasetti di vetro da adoperare per le conserve devono essere perfettamente lavati e asciugati e una volta pieni vengono chiusi con il tappo e in seguito sottoposti, con le dovute precauzioni, a ulteriore sterilizzazione in acqua bollente per una ventina di minuti, in modo che si crei il sottovuoto che ne preserverà la freschezza. I vasetti così preparati vanno poi conservati all’interno di una dispensa non esposta al sole, per evitare indesiderate fermentazioni che sicuramente ne danneggerebbero il contenuto. Quando, poi, si desidera usare la conserva, basta semplicemente aprire il vasetto, versare il contenuto in una casseruola e arricchire il tutto come meglio si desidera, aggiungendo aromi, spezie, verdure, carni o altro, per poi condire la pasta. Per quanto riguarda i sughi da mettere in vasetto, è possibile spaziare dal semplice sugo di pomodoro, al ragù di carne, ragù di salsiccia, pesto oppure altri tipi di condimenti adatti alla pasta.

Di